fra Damiano Angelucci “Mai più soli”

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno A)  (11/06/2023) Vangelo Gv 6, 51-58

Il pane della terra nutre per la vita della terra, e il pane disceso dal cielo nutre per la vita del cielo. Si potrebbe stabilire questo parallelo dopo aver ascoltato l’ultima parte di questo discorso che Gesù fece nella sinagoga di Cafarnao, dopo aver nutrito 5 mila uomini con appena 5 pani e due pesci.
Il pane del cielo che Gesù dona ai suoi è la sua stessa carne, cioè la sua stessa vita. Mangiare la carne e bere il sangue di Cristo ha quindi una doppia valenza simbolica.
Da una parte significa riconoscere che Gesù ha consegnato la vita al Padre per noi, a nostro vantaggio, in sostituzione di quell’amore accogliente e filiale che l’umanità avrebbe potuto e dovuto, in passato, vivere nei confronti di Dio.
Dall’altra significa inserirsi – ora e per sempre – nel suo atto d’amore infinito al Padre e agli altri uomini.
In tante situazioni ci accorgiamo che la nostra volontà è talmente debole da non riuscire, quasi, neppure a desiderare il bene. Colui che, invece, prende parte alla mensa eucaristica (la celebrazione della Santa Messa) e che si accosta alla mensa del corpo e del sangue di Cristo sotto i segni sacramentali, è come se ricevesse un trapianto di cuore. Con la perseveranza della lotta spirituale non sarà più lui ad amare, ma in lui, e attraverso lui, Cristo stesso, grazie alla comunione del Santo Spirito, amerà Dio Padre e i fratelli.

Fonte:http://fradamiano.blogspot.com