Wilma Chasseur Commento II Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)  (14/01/2024)

Vangelo: Gv 1,35-42

Oggi state bene attenti al Vangelo perché c’è un personaggio nascosto da scoprire e dobbiamo fare
gli investigatori per trovarlo. L’altra volta vi avevo fatto questa domanda “chi erano i primi due
discepoli di Gesù?” e voi avete citato i due nomi che avete trovato nel brano di questo vangelo, cioè
Andrea e Simone. Risposta sbagliata perché già la domanda era sbagliata, me ne sono accorta dopo.

1. I primi due discepoli erano…tre
I primi due discepoli erano tre. Entriamo nella fase investigativa: il Vangelo dice che uno dei due
che aveva udito il Battista era Andrea che disse a suo fratello Simone “ abbiamo trovato il Messia”
ed entrambi lo seguirono. Quindi avete risposto che i primi due erano Andrea e Simone perché sono
quelli i nomi scritti a chiare lettere. Ma se leggiamo attentamente dobbiamo dedurre che ce n’era un
terzo perché il brano dice che uno dei due era Andrea che andò a dirlo a Simone, ma chi era l’altro?
L’altro non poteva essere che colui che scrive, cioè l’evangelista Giovanni che si ricorda addirittura
l’ora di quello straordinario incontro che cambiò definitivamente la sua vita. E qui vediamo la
grandezza e l’umiltà del Battista “Il giorno dopo il Battista stava ancora là con due dei suoi discepoli
e fissando lo sguardo su Gesù che passava disse: Ecco l’Agnello di Dio! E i due discepoli,
sentendolo parlare così seguirono Gesù”. Stupefacente questa umiltà del Battista: prima si era
definito solo una voce che grida nel deserto e ora è solo più un dito puntato che indica un Altro. E lo
indica a due dei suoi discepoli che lo abbandonano per seguire il nuovo Maestro. Avrà sofferto nel
vederli andar via, ma non fa nulla per trattenerli, sa che lui deve diminuire per lasciar crescere il
vero Maestro. Sa che lui è solo l’amico dello sposo, ma lo sposo è un altro.
Quale esempio di sovrana libertà e di totale distacco da se stesso!

• “Cosa cercate?”
E Gesù chiede loro “cosa cercate”? Notate bene, non “chi cercate” ma cosa cercate. Si cerca tutto, si
cerca sempre. La stessa nostra vita è una continua ricerca, solo dopo morti non cercheremo più. Si
cerca amicizia, comprensione, aiuto, ma soprattutto si cerca qualcosa, o meglio Qualcuno che dia
senso alla nostra vita. E questo lo troviamo solo in Gesù Cristo nato e morto per noi.
L’altra cosa che emerge da questo brano è che Andrea annuncia la bella notizia a suo fratello
Simone. Ora se c’è un campo dove l’evangelizzazione si fa più difficile, a volte quasi impossibile, è
proprio quello della famiglia. Quante volte vediamo famiglie in cui a credere c’è solo un membro.
Ma questo salverà tutti gli altri e lungi dallo scoraggiarsi deve invece fortificarsi ed essere quella
roccia alla quale gli altri, prima o poi. si appoggeranno.

• “Venite e vedrete”
E poi Gesù dice: “venite e vedrete!” A chi lo dice? Ora lo dice a noi. E’ sempre Lui che si presenta
per primo, ma siamo sempre noi che dobbiamo lasciare le nostre reti e i nostri appigli per seguirlo.
Vedremo in seguito che anche altri apostoli, appena ebbero udito la voce del Maestro, lasciarono
subito la barca, le reti e il padre, per seguirlo. Segno che da Gesù emanava veramente un fascino
straordinario, assolutamente unico, che faceva vibrare le corde nascoste del cuore umano.
Incontrando il Suo sguardo, quei primi discepoli capirono sicuramente di essere infinitamente amati
e sentirono che valeva la pena di lasciare tutto pur di continuare a incontrare quello sguardo e
sentire quella voce, unica al mondo, che veniva da “oltre”. E parlava un linguaggio divino. Di colpo
capirono che Colui che li chiamava non era più soltanto l’Uomo di Galilea, ma lo splendore della
Gloria del Padre.

Fonte:http://www.incamminocongesu.org/