Pieve di Scandiano Commento I Domenica di Quaresima (Anno B)

I Domenica di Quaresima (Anno B)  (18/02/2024)

Vangelo: Mc 1,12-15 

Siamo all’inizio del Vangelo di Marco, Gesù è appena stato battezzato nel Giordano da Giovanni, la gloria di Dio si è appena manifestata con una voce dal cielo “Tu sei il figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.” Ed ora cosa fa Gesù? Ha un’intuizione, lo Spirito gli suggerisce che prima di iniziare ad annunciare la nuova ed eterna alleanza è meglio passare dal deserto. Sì, come aveva fatto il popolo d’Israele a suo tempo prima di entrare nella terra promessa, 40 anni, 40 giorni, sono un segno di pienezza dei tempi. Un tempo per saldare il legame con Dio, un tempo per allontanarsi dalla schiavitù delle nostre certezze, delle nostre tranquillità. Deserto è anche la terra fuori dal giardino, dov’è stato mandato Adamo dopo il peccato originale insieme a Satana il tentatore. Gesù comincia la sua vita pubblica con questa immagine, abita insieme alle fiere nel deserto con gli angeli che lo servono, come se volesse annunciare che è iniziato il deserto in cui l’uomo era confinato è diventato un luogo in cui si può di nuovo abitare. L’evangelista ci presenta quindi Gesù come il nuovo Adamo. Sta per aprirsi per sempre la stagione in cui Dio cammina in mezzo a noi, tra di noi, con noi. La stagione in cui tutti noi ci possiamo considerare figli nel figlio, tutti fratelli.

Giovanni è stato catturato, Gesù sa che tra poco prenderanno anche lui allora comincia il suo annuncio “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” poche parole ma degne di nota.

Il tempo è compiuto, la lingua greca con cui venne scritto il vangelo contempla due modi per descrivere il tempo: “χρόνος” (kronos) che descrive il tempo che scorre come i giorni del calendario, poi c’è “καιρὸς” (kairos) che indica l’avvento del tempo favorevole, il momento giusto. Gesù quindi ci dice siamo arrivati al compimento del tempo, siamo nel “καιρὸς”.

Il regno di Dio è vicino, visto che si parla di tempo, si potrebbe intendere che il Regno di Dio sta per arrivare, ma è corretto anche intendere questo “è vicino” come: è prossimo, è qui tra noi, è in mezzo a noi.

Convertitevi e credete al Vangelo, cambiamo il nostro pensiero, orientiamo diversamente la nostra vita, verso il regno di Dio e lasciamoci raggiungere dal regno di Dio.

Marco usa spesso un modo provocatorio di scrivere, prima di annunciare la buona notizia ce n’è una cattiva, Giovanni viene catturato, Gesù capisce che è giunto il Suo “καιρὸς” allora rovescia la cattiva notizia in buona notizia. Un’altra provocazione è di carattere geografico, Gesù non comincia da Gerusalemme, città santa, capitale politica, religiosa e culturale, ma parte dalla Galilea, terra di confine, terra in cui sono mescolate culture e religioni diverse.

Mercoledì abbiamo iniziato la quaresima e ci siamo fatti mettere tutti un po’ di cenere in testa e ci siamo sentiti dire da chi ci metteva la cenere “convertiti e credi al vangelo”. Usiamo questo tempo propizio per vivere nelle nostre comunità cercando ci cambiare. Non cambiare le cose o gli altri, ma cercando di cambiare noi stessi. Ciascuno di noi ha quel potere, il potere cioè di cambiare se stesso, non completamente ovviamente, ma quanto basta per potersi accorgere che il Signore è qui adesso nelle nostre strade, nei nostri fratelli, nei nostri colleghi. Allora questa quaresima diventerà anche il nostro “καιρὸς”.

Fonte:https://www.pievescandiano.it/