III Domenica di Quaresima (Anno B) (03/03/2024)
Anche questa settimana parto dal fondo del brano. Alcuni testi del vangelo sembrano proprio costruiti come le versioni di latino che ci davano al liceo: finché non arrivi alla fine della frase e non vedi il verbo, non capisci il senso.
“Egli, infatti conosceva quello che c’è nell’uomo”. Perché è importante? Perché dà ragione del gesto di Gesù (…fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori… gettò a terra il denaro… ne rovesciò i banchi… «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».). Quei venditori facevano cose lecite e ammesse dalla legge. Era quello che c’era nel loro cuore a non essere secondo la legge… dell’amore, del dono di sé. Il vero culto di Dio in Israele era stata da tempo soppiantata dalla legge del prestigio personale. Come è facile passare dal culto di Dio al culto dell’”io”. In italiano è questione di una letterina. Ma nell’esperienza spirituale è questione di una vera conversione di marcia.
Ecco perché al terzo tornante domenicale di questo cammino quaresimale troviamo questo brano, molto forte. Gesù è il vero tempio, non quello di Gerusalemme. Il vero tempio è il suo corpo che ora, dal giorno dell’Ascensione ha assunto una dimensione spirituale e con la Pentecoste ha preso dimora nell’umanità della sua Chiesa, cioè noi battezzati. Ecco perché la Chiesa viene detta “corpo spirituale” di Cristo. Un corpo, quello di Gesù, che ha ingoiato e digerito tutto il male dell’umanità e che, purificato nella Pasqua, ora risplende della luce di Dio. (pensiamo al vangelo della Trasfigurazione di domenica scorsa).
Ma, attenzione! In questo tempio, la Chiesa di Gesù, qualcuno continua a fare mercato!… anche oggi i vari servizi ecclesiali, più o meno necessari, possono essere svolti per accrescere il proprio potere. Nella nostra società, ancora, nonostante il sempre minore potere che la Chiesa grazie a Dio ha, una tonaca, una mitria, ma anche dei semplici incarichi di lettore o catechista, possono divenire esercizio di supremazia e di dominio sugli altri.
Sono certo che di esempi ne abbiamo tutti un certo numero davanti agli occhi. E allora come fa Gesù a non sdegnarsi! Tuttavia, partiamo da noi stessi, purifichiamo nella grazia sacramentale l’intimo del nostro cuore, e sapremo meglio notare la luce di Cristo che sicuramente, nonostante tutto, risplende nella Chiesa-suo corpo.
Fonte:https://fradamiano.blogspot.com/
