Figlie della Chiesa Lectio XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) 

XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)  (21/07/2024)

Vangelo: Mc 6,30-34 

“Riposatevi un po’”. Pare che le parole di Gesù, in questa XVI domenica del tempo ordinario siano in perfetta sintonia con il tempo estivo che stiamo vivendo, tempo dedicato al riposo. Forse non tutti possono permettersi una vacanza perché le esigenze personali non glielo permettono, ma tutti possiamo riposarci con il Signore.

Nei versetti iniziali del capitolo 6 del Vangelo di Marco, Gesù invia i Dodici a due a due ad annunciare la Buona Notizia; in questo brano (Mc 6, 30-34), ha come prima attenzione quella di avere cura dei suoi discepoli che desiderano raccontargli “tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato”. Eccitazione mista a stanchezza: il testo sottolinea che “molti andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare”. Capita di sentirci soffocati dall’affanno delle cose da fare tanto da non avere tempo per se stessi. Così facendo si rischia di perdersi nelle cose da fare piuttosto che andare all’origine delle proprie azioni. L’invito di Gesù è quello di fermarsi per trovare il bandolo della matassa, per imparare a rileggere le esperienze, per evitare la frenesia di collezionare eventi, di sentirci indispensabili e salvatori con il peso del mondo sulle spalle.

“Venite in disparte” è l’invito che il Signore rivolge oggi a ciascuno di noi e sembra dirci “fermati con me, rileggi il tuo vissuto e condividi con me e con gli altri quello che abita il tuo cuore, contempla quanto di buono ho fatto attraverso di te”.

“Voi soli” per vivere l’intimità con Gesù, per incontrarlo cuore a cuore … soli. Madre Maria Oliva Bonaldo scrive “riduciti sola con l’Amore solo” e in questa solitudine, che può inizialmente sembrarci assenza e addirittura vuoto, incontreremo la bellezza della Vita che ci precede ed attende … fermiamoci … contempliamo … scopriremo la Bellezza di Dio.

Un’ultima sollecitazione nel testo offertoci questa domenica: “ebbe compassione”. Che bello vedere come Gesù “si ascolta”: anche Lui si ferma e sente e da voce a quello che si muove nelle sue viscere. Ha compassione della folla e si mette ad insegnare perché “erano come pecore senza pastore”, più che la pancia, c’è il cuore che va nutrito, accompagnato, sostenuto, indirizzato.

Ascoltiamo l’invito del Signore a fermarci, a rileggere il nostro vissuto, a contemplare quello che Lui opera in noi per tornare, dopo la sosta, sulle strade del mondo ed annunciare che con Lui tutto è possibile.

Fonte:https://www.figliedellachiesa.org/