Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (08/12/2024) Liturgia: Gn 3, 9-15.20; Sal 97; Ef 1, 3-6.11-12; Lc 1, 26-38
Leggendo il Vangelo dell’annunciazione nella solennità dell’Immacolata concezione, due espressioni del saluto che l’angelo Gabriele rivolge a Maria meritano particolare attenzione. Entrando da lei, la chiama: «Piena di grazia». Il termine greco, kecharitóméně, spiega bene il significato della parola: letteralmente significa ‘colei che è stata graziata, che è stata ricolmata di grazia.
Maria è la creatura umana che Dio ha redento in modo radicale, perfetto. Il suo immacolato concepimento è senso opera della grazia del Redentore, che in lei offre a tutti gli uomini l’immagine, il modello cui l’umanità è chiamata.
L’angelo, poi, dice a Maria: “Il Signore è con te”, usando un’espressione che ricorre spesso nell’Antico Testamento, e ha accompagnato il cammino del popolo eletto lungo i secoli. Sempre il Signore è stato con il suo popolo. Tuttavia non sempre il popolo è stato con il suo Dio. Spesso si è allontanato, ha dubitato, si è sentito abbandonato, come nel caso emblematico della ribellione nel deserto, culminata proprio nella domanda: «Dio è in mezzo a noi, sì o no?» (Es 17,7b). Ora queste parole assumono un significato pieno, come se l’angelo dicesse: “Tu sei sempre con il Signore; tu sei unita a lui quanto è possibile a una creatura”. Non si tratta di un momento di grazia particolare, che lentamente si affievolisce, ma al contrario di un’unione destinata a diventare sempre più profonda.
Alle parole dell’angelo – annota l’evangelista – Maria fu molto turbata» (v. 29). Non è la paura provata da Adamo, consapevole del suo peccato; è il sacro timore di fronte alla misteriosa realtà di Dio; è il sentimento che
invade tanto più la creatura quanto più essa è pura. Nella sua umiltà perfetta, Maria comprende la grandezza della missione ricevuta, la gratuità del dono, la sproporzione tra la propria piccolezza e l’onnipotenza divina.
Il sì che Maria offre in risposta, risuona allora come la lode perfetta della creatura, eco fedele dell’«Ecco, io vengo, o Dio, per fare la tua volontà» (Sal 39,8), con cui pure Gesù aderisce alla volontà salvifica di Dio. Nell’incontro di queste due obbedienze il piano di salvezza si compie.
(Pasquale Pezzoli)
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