Domenica 9 Febbraio (DOMENICA – Verde)
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,1-11)
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
In varie pagine dell’AT l’abbondanza della pesca era segno della benedizione divina come ad esempio in Ezechiele, dove nel capitolo 47 lui parla di pescatori che hanno una pesca abbondante per l’acqua che esce dal tempio di Gerusalemme. L’ evangelista Luca nel capitolo 5 del suo vangelo ci presenta anche lui una pesca abbondante, in questo caso però non più dovuta all’acqua che esce dal tempio, ma in conseguenza dell’ascolto della parola di Gesù. L’episodio si svolge sulle rive del lago di Tiberiade, quindi in una collocazione geografica diversa rispetto ai brani delle domeniche scorse dove abbiamo incontrato Gesù che predicava in Giudea. Da una parte c’è molta folla che si accalca e che lo vuole ascoltare e da una parte invece ci sono alcuni pescatori che lavano le loro reti, un po’ sconsolati dopo una notte di pesca molto deludente per usare un eufemismo e che sembrano piuttosto indifferenti al contesto che li circonda. Ma Gesù rivolge proprio la sua attenzione non alla folla ma a questo gruppetto di pescatori e per allontanarsi un po’ dalla riva e dalla calca sale sulla barca di Simone. Gesù conosce già Simone che lo ha ascoltato mentre predicava nella sinagoga di Cafarnao e perché gli ha guarito la suocera, e lo prega di scostarsi un poco da terra. Siede sulla barca e continua la sua predicazione da quella barca che assume il simbolo di una sede liturgica e richiama la figura della chiesa nascente Finito di parlare succede, come spesso avviene con Gesù , qualcosa di strano: cioè lui, uomo di terra nato a Nazareth senza nessuna esperienza si permette di dare lezioni di pesca a uno che della pesca aveva fatto il suo mestiere, la sua vita e dice a Simone: «Prendi il largo” (letteralmente “il profondo”), “e gettate le vostre reti per la pesca». Ebbene Simone accetta. . Quindi Simone, nonostante abbia faticato tutta la notte assieme ai suoi compagni e non abbiano preso nulla si fida, accetta questa provocazione un po’ assurda. Fidarsi di Gesù e della sua Parola ha come risultato una pesca abbondante, talmente abbondante che costringe Simone a chiedere aiuto ai suoi compagni per tirare su le reti piene. Sì perchè l’esperienza di fede, il mettere la propria vita nelle mani del Signore comporta che non si può più essere soli, si entra per forza in relazione con gli altri, si condivide il frutto della Parola ascoltata con i fratelli o con la comunità. Il confronto con la Parola vissuto nella verità mette però anche a nudo la nostra condizione di fragilità e fatica e fa esclamare a Pietro «Signore, allontanati da me, perché sono un uomo peccatore». Ecco Simone è in contraddizione con Gesù, che ha detto di essere venuto a chiamare i peccatori, invece lui, quasi intimorito, lo allontana. Ed ecco che a questo punto si manifesta la novità portata da Gesù, che dice a Simone: «Non temere”. A Gesù non interessa che Pietro od ognuno di noi sia peccatore o meno, quello che riguarda il suo rapporto con Dio, il suo passato. Gli interessa il suo rapporto con gli uomini, il futuro. “D’ora in poi sarai pescatore di uomini “Cosa significa? Sappiamo che pescare un pesce significa togliere il pesce dal suo habitat vitale per dargli la morte. Pescare un uomo che sta nell’acqua, al contrario, significa toglierlo dall’ambito che gli può dare la morte e portarlo in un ambito vitale, quello che succederà con il battesimo e con la simbologia dell’acqua, attraverso la quale si passa da una condizione di peccato ad una di vita nuova. Allora l’invito che Gesù fa a Simone e ad ognuno di noi è questo: tirare fuori gli uomini dagli ambiti di morte dove rischiano di affogare, di morire e comunicare loro il grande dono della salvezza. Proviamo anche noi a tirare le nostre barche a terra e a seguire con gioia il Signore nella comunità e nel mondo.
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