Domenica 1 Giugno (SOLENNITA’ – Bianco)
ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO C)
At 1,1-11 Sal 46 Eb 9,24-28;10,19-23 Lc 24,46-53
I am the way, I am the light,
I am the dark inside the night.
I hear your hopes, I feel your dreams
and in the dark I hear your screams
Don’t turn away, just take my hand
and when you make your final stand
I’ll be right there, I’ll never leave
all I ask of you is believe.
Io sono la via, io sono la luce,
io sono l’oscurità nella notte.
Sento le tue speranze, percepisco i tuoi sogni
e nell’oscurità sento le tue urla.
Non allontanarti, dammi la mano
e quando farai il tuo ultimo spettacolo
io sarò lì, non me ne andrò mai
e tutto quello che ti chiedo è che tu creda.
Savatage, Believe
Gesù sente il bisogno di raccontare e raccontarsi ai propri amici, non è la prima né l’unica volta.
Il successo delle serie TV negli ultimi anni conferma che è impossibile vivere senza narrazioni, e la scelta di Gesù si colloca pienamente in questo nostro bisogno umano: quello di abbracciare gli eventi della nostra vita e di darci un senso.
Il Risorto ri-narra la sua vicenda, incluso lo scandalo della Croce, in una cornice che non nasconde la fatica, la sofferenza e lo sconforto ma che rinvia alla speranza. Ai discepoli, che immaginiamo avrebbero voluto trattenerlo con sé ancora un po’, dona inoltre uno scopo e una promessa di presenza costante nel tempo.
Guardare al Risorto ci può aiutare a ricollocare anche le vicende della vita che non sembrano avere un senso, se inserite in una prospettiva di dono e di vocazione.
Fonte:https://getupandwalk.gesuiti.it/
