Alessandro Cortesi Esaltazione della croce – anno C – 2025

Domenica 14 Settembre (FESTA – Rosso)
ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
Nm 21,4-9   Sal 77   Fil 2,6-11   Gv 3,13-17

Di Alessandro Cortesi 🏠

“Il Signore disse a Mosè: ‘Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque, dopo essere stato morso lo guarderà, resterà in vita’”. Il segno del serpente posto in alto diviene simbolo di guarigione. Questa immagine è certamente presente all’autore del IV vangelo che richiama una citazione di Zaccaria: “un altro passo della Scrittura dice: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

Gesù rinvia a questo segno nel suo dialogo con Nicodemo, maestro ebreo che lo accosta di notte: lo invita a rinascere di nuovo, a scoprire la salvezza come dono del Dio della vita: “come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.

Nel IV vangelo l’evento della croce è letto come momento di innalzamento. La croce, strumento orribile di tortura e di morte, nel IV vangelo è vista in modo paradossale come il luogo in cui il condannato è posto in alto. Sulla croce Gesù è così ‘innalzato’, al di sopra di tutto.  “…quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Il momento della crocifissione di Gesù si apre ad una lettura del tutto inedita. Nella sua morte si rivela il volto del Padre che Gesù ha raccontato con la sua vita: tutti saranno attirati a lui. E’ il condannato ma sulla croce mostra come l’amore può giungere sino alla fine e mostrarsi più forte di ogni buio. Gesù è posto in un luogo che sta più in alto di tutti. Per questo il IV vangelo legge la croce come glorificazione: la gloria di Gesù non sta nel meraviglioso dei miracoli ma si manifesta nel dono della sua vita: ‘Avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine…’.

La vera ‘gloria’ di Gesù sta nel dono della sua vita, nel suo essere venuto per servire. In ogni luogo in cui c’è un servizio gratuito per gli altri, anche nonostante il rifiuto, lì c’è una presenza dell’amore di Dio, del suo volto. Gesù sulla croce si fa solidale con tutti coloro che nella storia vivono il dramma della sofferenza ingiusta e della esclusione. Per incontrare lui ci rinvia ad essere solidali e farci vicini a coloro che vivono la croce, come sofferenza e ingiustizia subita, ma anche come luogo di fedeltà all’amore di Dio. Il grande messaggio della croce è annuncio di  speranza e di bene per tutti: “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui”.

Alessandro Cortesi op