fra Damiano Angelucci”Grandi perché piccoli”

Domenica 14 Dicembre (DOMENICA – Viola o Rosaceo)
III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A) – GAUDETE
Is 35,1-6.8.10   Sal 145   Gc 5,7-10   Mt 11,2-11

Di fra Damiano Angelucci🏠home

Non osiamo nemmeno immaginare quale potrebbe essere stata l’ipotetica risposta di un falso messia, di uno che avesse voluto dare fumo negli occhi al povero Giovanni Battista, che era già in carcere in procinto di essere ucciso.

Gesù non va troppo lontano con la sua risposta, ma resta alla parola delle profezie, in particolare a quella di Isaia (cap 35) che opportunamente viene proclamata nella I lettura della liturgia odierna. Risentiamola: “si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo” (Is 35,5ss). Così facendo Gesù offre la conferma più eloquente al suo battistrada, e allo stesso tempo dichiara il carattere simbolico e non definitivo dei segni compiuti. Le guarigioni e i miracoli da lui compiuti non sono il fine della sua venuta, ma semplicemente l’indicazione verso il Fine della sua missione: il ripristino dell’amicizia di Dio nel cuore di tutti gli uomini. Per far questo Gesù verrà sì con un giudizio definitivo, come annunciato da Giovanni (di cui abbiamo ascoltato le parole forti domenica scorsa) ma un giudizio di misericordia e di compassione verso tutti i peccatori, gli sfiduciati e i disperati.

Anche le parole di Gesù sulla vera grandezza di Giovanni ci spingono a passare dalla superficialità dei segni alla profondità della realtà. Non dobbiamo fermarci alla grandiosità dei gesti con cui alcuni santi o profeti, come il Battista, appunto, hanno saputo compiere, ma dobbiamo passare alla contemplazione dell’esperienza di Dio che quegli uomini hanno saputo fare. Proprio nel cuore di ogni uomo avviene l’incontro col Signore; quello poi che il Signore potrà operare tramite l’umanità di quelli appartiene solo alla sua imprevedibile e divina fantasia.


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