Anna del Monastero di Lovere Lectio DOMENICA DELLE PALME (ANNO C)

Domenica 13 Aprile (DOMENICA – Rosso)
DOMENICA DELLE PALME (ANNO C)
Is 50,4-7 Sal 21 Fil 2,6-11 Lc 22,14-23,56

Con la domenica delle Palme entriamo nella grande Settimana che conduce alla Pasqua, la Settimana Santa. In modo eccezionale in questa domenica vengono proclamati due testi evangeli: il racconto dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, prima della processione, e il lungo racconto della passione, al termine della liturgia della Parola vera e propria. Due brani che si illuminano a vicenda e danno anche una
chiave di interpretazione per comprendere tutto quello che sta per avvenire.
Gesù entra in Gerusalemme manifestando la sua identità regale e messianica, accompagnato dalla folla dei discepoli che lo acclamano come “il re” che viene nel nome del Signore. Gesù è davvero il Signore degli eventi, li conosce, li determina nella sua libertà, sa ciò che sta per accadere e vuole che accada.

La liturgia ci fa ascoltare questo racconto insieme al racconto della passione, e ci fa comprendere allora quale regalità e quale signoria Gesù desidera manifestare entrando in Gerusalemme: è la regalità di colui che regna dall’alto della croce; è la signoria di chi non trattiene nulla per sé e dona nell’amore tutto ciò che ha, tutto ciò che è. È il Re Crocifisso.
Nel racconto della passione compare un personaggio, che non troviamo negli altri racconti evangelici, il quale ci può aiutare a guardare ciò che l’evangelista definisce lo “spettacolo” della Croce. È il buon ladrone, con il quale Gesù ha un ultimo dialogo, nell’imminenza della morte: “Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo Regno”. “Oggi con me sarai nel paradiso”.
Il dialogo con il buon ladrone ha questo intento teologico: rivelare il senso salvifico che questo modo di morire in mezzo a due peccatori possiede.
Questo ladrone rivolge la sua invocazione a un Gesù che sembra impossibilitato a salvare persino sé stesso. Da dove e come nasce questa fede? Perché in Luca la pienezza della fede è proprio quella del buon ladrone. C’è una differenza rispetto al racconto di Marco, in cui la maturità della fede è nelle parole del centurione romano, un pagano, il quale avendolo visto spirare in quel modo, disse: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio”. In Luca invece è un peccatore. Non a caso nell’intero suo vangelo ha cura di sottolineare come durante la sua vita Gesù abbia mangiato con i peccatori e sia stato accolto dalla loro fede.
Rimane la domanda: come può questo ladrone giungere a questa fede? Che tipo di salvezza è quella che si manifesta in un giusto crocifisso? La fede del ladrone, che per l’evangelista Luca rappresenta la figura esemplare della fede di ogni discepolo, la sua fede riconosce la salvezza di Dio proprio nella misericordia con cui Gesù accetta liberamente di morire come lui e insieme a lui.
Un ultimo spunto: nel racconto di Luca la vita di Gesù è interamente attraversata da un oggi che per la prima volta risuona nel racconto della nascita e per l’ultima volta nella morte. Nella nascita gli angeli annunciano: “Oggi è nato per voi un salvatore”. Nella morte Gesù promette: oggi sarai con me.
La vita di Gesù segna questo passaggio: dal per voi al con me. Egli nasce per noi perché noi possiamo essere definitivamente con lui. Ecco l’oggi della salvezza. Buona settimana santa e Buona Pasqua.

Anna del Monastero di Lovere

Fonte:https://federazioneclarisse.com/