Stefano Corticelli SJ”Il peso di una parola”

Domenica 18 Maggio (DOMENICA – Bianco)
V DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)
At 14,21-27   Sal 144   Ap 21,1-5   Gv 13,31-35

È inutile dire a qualcuno che lo ami se non glielo fai sentire davvero sulla pelle, se le parole non diventano solide come il calore di una casa in cui sempre ci si aspetta. Se non lo sai dimostrare non dire.

Massimo Bisotti

Mi chiedo come mai Gesù abbia aspettato tanto a dare ai suoi discepoli il comandamento dell’amore reciproco. Forse avrà cercato tante volte il momento buono, ma non è mai arrivato. Ora però non può più aspettare. A breve ci saranno l’arresto, la separazione, il processo e la croce. Quindi ora, o mai più. 

Forse Gesù avrà invitato varie volte i suoi discepoli a rispettarsi, a smettere di litigare, come fa una madre con i suoi bambini. Noto, però, che c’è una bella differenza tra esortazioni di questo tipo e un comandamento –  e il comandamento Gesù lo consegna ora. Ora che è stato tradito. Ora che è stato glorificato.

Mi chiedo dove sia il nesso tra il gesto di Giuda e la richiesta fatta da Gesù ai suoi discepoli. Trovo questo nesso nel peso che ha un amore tradito. Gesù chiede ai suoi discepoli di avere gli uni verso gli altri un amore fermo, stabile, che non arretri neppure di fronte al rifiuto e al tradimento. Questo è quanto ricevono da lui, e che hanno la forza di vivere nelle relazioni tra loro.

Questo è quello che vedo in Gesù.

In me che cosa vedo?

Io sono cristiano, per cui faccio discorsi cristiani, parlando di amore a destra e sinistra, senza sapere ciò che dico. Il peso di questo amore non lo voglio proprio conoscere. Trovo normale che le mie appaiano parole vuote. Meno male che il vangelo rimane uno scoglio su cui le mie parole si scontrano.

Stefano Corticelli SJ

Fonte:https://getupandwalk.gesuiti.it/