Alessandro Cortesi Commento ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO C)

Domenica 1 Giugno (SOLENNITA’ – Bianco)
ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO C)
At 1,1-11   Sal 46   Eb 9,24-28;10,19-23  Lc 24,46-53

Il percorso di un viaggio è la grande linea che struttura il racconto di Luca: Gesù segue la strada verso Gerusalemme. E’ una salita, ascensione, come cantavano i salmi detti delle ascensioni, pregati appunto dai pellegrini nel loro salire verso la collina di Sion. Gerusalemme è infatti posta in alto.

In un momento fondamentale del suo percorso – dice Luca – “Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme” (Lc 9,51). Così nel dialogo tra Mosè ed Elia sul monte della trasfigurazione essi “parlavano dell’esodo che Gesù avrebbe portato a compimento a Gerusalemme” (9,31). Gesù sale al Calvario e poi ancora è innalzato sulla croce. Dopo la morte, il suo risvegliarsi dal sonno della morte, il movimento del suo ‘salire’ è presentato come salita alla destra del Padre.

‘Ascendere’ è per Luca quindi motivo simbolico che racchiude l’intera vicenda di Cristo: il suo percorso si connota come salita. Il cielo, simbolo del divino, è l’ambito in cui Gesù vive ora nella condizione del ‘vivente’ (è questo il titolo del risorto), colui che ha vinto la morte. Il suo ‘salire’ si compie nel portare con sé tutto al Padre. Luca presenta Gesù nell’atto del benedire mentre sale. Lascia la terra ma d’ora in poi sulla terra si svolgerà la missione dei suoi. A loro Gesù promette che saranno investiti della forza dello Spirito Santo e vivranno nella speranza del suo ritorno e nell’accogliere il suo venire che continua e non viene meno, in modo nuovo.

Luca nel simbolo dell’ascensione racchiude la sua lettura teologica della nuova vita di Gesù oltre la morte. “Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso (…) Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo”. Gesù ora è nella comunione con il Padre, e dona lo Spirito, forza dall’alto per poterlo incontrare in modo nuovo. Il suo ascendere diviene inizio di un grande raduno, è sorgente di comunione. “Gesù fu portato su, in cielo” dice Luca utilizzando il passivo, indicazione della azione di Dio. Il cielo in cui Gesù sta alla destra del Padre è orizzonte ultimo di questa terra ma non toglie l’attenzione ad essa. E’ lì il luogo dove discepoli e discepole sono chiamati ad essere testimoni. “Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra”. Inizia un cammino di comunità chiamata a non rimanere a guardare il cielo, ma ad andare, a ‘farsi amica’ sulla terra, oltre le chiusure di ogni tempio in cui si voglia rinchiudere la presenza di Dio, testimoniando la via aperta per tutti della scoperta dell’accoglienza del Padre.

Alessandro Cortesi op

Fonte:https://alessandrocortesi2012.wordpress.com/