Domenica 10 Agosto (DOMENICA – Verde)
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Sap 18,6-9 Sal 32 Eb 11,1-2.8-19 Lc 12,32-48
Parrocchia Santa Maria della Pietra 🏠
Cosa significa vivere la vita in attesa?
Più volte il brano del vangelo riporta :” Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli”.
La nostra vita è in attesa dell’incontro con Dio, quell’incontro che dà un senso a tutte le cose.
Più volte mi capita di riportare questo pensiero, in particolare al rito delle esequie.
La causa finale è il senso della causa iniziale.
Noi viviamo la nostra vita in direzione verso Cristo.
Non con la paura dell’inferno, come diceva Dostoevsky .
L’autore russo nel famoso romanzo dei “fratelli Karamazov” scriverà:” Padri e maestri, mi chiedo: “Che cos’è l’inferno?”. Ed è così che lo definisco: “La sofferenza di non poter più amare”.
La vita è un dono in cui ci mettiamo in gioco noi stessi.
Viviamo protesi verso Cristo per vivere così quella comunione unica.
“Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.”
Quel tesoro che è la fonte della salvezza solo nel Divino possiamo viverlo.
Il rapporto che si fa fra i due tesori, quello del mondo e quello del cielo: ”Fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma “,ci aiuta a comprendere la fugacità di questo mondo e la certezza invece della vita eterna.
Ricordiamo la battuta di Papa Francesco:” Io non ho mai visto un camion da trasloco dietro un corteo funebre”.
Secondo me, l’errore più grave di oggi, la tentazione maggiore è quella che diceva Charles Baudelaire: ”Il più grande trucco che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che non esiste”.
Far credere cioè che il paradiso, il passaggio all’altra parte avvenga senza un giudizio.
Tutti siamo santi, tutti siamo giusti, è la giustificazione al peccato :”ma ormai è così… ecc…”
Il vangelo di oggi si conclude con un passaggio che ci interroga nel profondo:” A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”.
Noi siamo custodi e non proprietari della vita.
Viviamola intensamente, viviamola cioè come se fosse sempre oggi.
Bisogna osare ad essere santi.
