Marco Lodoli”Solo l’amore salva”

Domenica 28 Settembre (DOMENICA – Verde)
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Am 6,1.4-7   Sal 145   1Tm 6,11-16   Lc 16,19-31

di Marco Lodoli 🏠

Le parole del Vangelo di questa domenica riportano alla memoria una delle novelle più potenti di Giovanni Verga, una lettura che quasi tutti i professori di lettere propongono nell’ultimo anno di scuola: La roba. Mazzarò era un semplice bracciante, ma poco alla volta, con la determinazione, ma anche con l’astuzia e l’imbroglio, è diventato l’uomo più ricco della pianura, le greggi che vi pascolano, gli ulivi e il grano e le viti che vi crescono sono tutta roba sua. Mazzarò dedica l’intera sua esistenza ad accaparrare nuova roba, in fondo disprezza il denaro, carta straccia, vuole soltanto beni concreti e li vuole tutti per sé, non regala un soldo a nessuno, non ha un gesto di carità per chi lo supplica. Ma anche la vita di Mazzarò volge al termine, le gambe non lo reggono più, la sua ostinata e avida energia si disperde nel tramonto. E quando sente che ormai è giunto il momento del trapasso, con un ultimo disperato sforzo si mette in piedi, afferra un bastone e inizia a colpire le oche, le galline, gli animali dell’aia: «Roba mia — grida disperato — vientene con me!». Ma questo non è possibile, la vita finisce, come è scritto fin dall’inizio, e i beni materiali restano qui. Vale per Mazzarò come per tutte le persone che si sono aggrappate soltanto alle loro cose, volendo sempre di più, accumulando case, macchine, vestiti, disprezzando chi non ha nulla. L’abbondanza potrebbe essere condivisa generosamente, ma queste ricchezze sono meschinamente private, per il povero Lazzaro non ci sono nemmeno le briciole che cadono dalla mensa esagerata e ingorda dell’uomo vestito di porpora e di lino che ha tutto e non dona nulla. Eppure anche a lui è arrivata la voce dei profeti, di Abramo, la voce di Gesù: per chi pensa soltanto al proprio interesse, per chi vuole saziare solo i propri rapaci desideri, le porte del cielo resteranno chiuse, mentre il povero sarà in Paradiso perché tanto ha sofferto durante la sua vita. Roba mia, vientene con me, grida il ricco nell’ora della morte, ma tutto rimarrà sulla terra e l’anima andrà sola e infelice al giudizio. Eppure il nostro tempo sembra che si preoccupi soltanto della quantità di oggetti effimeri da possedere, le mani si stringono attorno a beni che non danno gioia e separano ciecamente gli esseri umani. Ma solo l’amore per il prossimo ci fa felici, il resto è ingombro, menzogna, solitudine. Facciamo sedere Lazzaro alla tavola, apriamo la porta agli affamati, agli assetati, a chi soffre: il Vangelo parla chiaro, e sono parole di salvezza.