Domenica 16 Novembre (DOMENICA – Verde)
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Ml 3,19-20 Sal 97 2Ts 3,7-12 Lc 21,5-19
Di fra Damiano Angelucci🏠home
“A causa del mio nome”! Giunti ormai al termine dell’anno liturgico (Domenica prossima lo concluderemo con la Solennità di Cristo Re) il vangelo ci fa riflettere sulla portata paradossale della venuta di Gesù nel mondo. Egli è il Dio con noi, l’Emmanuele, eppure a causa della sua persona – cioè del suo nome – i suoi discepoli saranno traditi perfino negli affetti più intimi e normalmente più sicuri, quelli dei familiari.
La vicenda del popolo di Dio non sarà diversa da quella del suo capo e non potrà che avere un carattere pasquale, cioè di passione, morte e resurrezione, cioè di glorificazione finale. Possiamo sentirci terrorizzati di fronte agli sconvolgimenti (cosmici, politici e personali) annunciati da Gesù ma la sua promessa è chiara e senza limitazioni: “Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”, per dire che la resurrezione finale riguarderà ciascuno di noi, sarà anche il nostro destino, e sarà molto concreta, fisica, pur passando attraverso la purificazione da un mondo segnato dalle conseguenze del male degli uomini.
Chiara la prospettiva finale, chiarissima e senza sconti anche il percorso faticoso di avvicinamento alla vittoria finale: la fede in Cristo salvatore non ci sottrarrà alle doglie del parto del mondo nuovo che si avvicina ma ci sosterrà nel cammino. La fede in Cristo ci renderà sempre certi della vittoria finale perché la fede è sostanza (sostegno) delle cose che noi speriamo (cf. Eb 11,1).
Ci occorrerà solo perseverare nella fede perché quello che ci si prepara davanti non è la fine ma il fine della nostra storia.



