Domenica 7 Dicembre (DOMENICA – Viola)
II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)
Is 11,1-10 Sal 71 Rm 15,4-9 Mt 3,1-12
Di fra Damiano Angelucci🏠home
Neppure Gesù con i farisei andava troppo per il sottile: un giorno – stando sempre al vangelo di Matteo – disse loro: “Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi?” (Mt 12,34); e un’altra volta: “Razza di vipere, come potete sfuggire al fuoco della Geenna?” (Mt 23,33). Potremmo dedurre che Giovanni il Battista è stato precursore di Gesù anche in questo: nel modo di ammonire i farisei, attenti – almeno nelle intenzioni – osservatori della legge ebraica. Rigidità pericolosissima, perché portava tali uomini alla presunzione di poter meritare la salvezza eterna, e non considerarla un puro dono della benevolenza, della Grazia di Dio; un dono da custodire, non da comprare. Capite subito quanto è tutt’ora attuale questa tentazione per noi cristiani di oggi.
A quei farisei che vengono a lui per farsi battezzare, confessando i loro peccati, Giovanni rivolge una domanda solo apparentemente retorica: “Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente?” Sarebbe a dire: perché siete venuti qui? Cercate di prendere coscienza di Colui che vi chiama alla salvezza e che in qualche modo parla e ha parlato al vostro cuore, tanto da condurvi al desiderio di conversione.”
L’animosità di Giovanni Battista, come quella di Gesù, compresa la durezza del gergo, non sono tanto un atto di disprezzo, quanto una messa in guardia dal pericolo che i farisei di tutti tempi corrono: quello della presunzione, il peggior veleno della vita spirituale, ben più pericoloso del veleno delle vipere che offende solo la vita biologica. Lasciamoci toccare anche noi da questo ammonimento. Certo, gradiremmo parole un po’ più dolci e accomodanti, ma non dovremmo forse essere grati a un amico medico che ci dice la verità su una nostra malattia? O forse preferiremmo che ci venga detto che basta una Tachipirina per curare un tumore maligno? Questo tempo di Avvento, se da una parte è tempo di attesa da parte degli uomini del ritorno del Signore, dall’altra, segna l’attesa da parte del Signore del ritorno dell’uomo alla sua misericordia, alla sua Grazia.



