padre Paul Devreux Commento III Domenica di Quaresima (Anno A)

TESTO Commento su Giovanni 4,5-42

padre Paul Devreux 

III Domenica di Quaresima (Anno A) (15/03/2020)

Vangelo: Gv 4,5-42

Nell’Antico Testamento troviamo la storia del profeta Osea, uomo innamorato di una donna infedele. Lui sta male e la caccia di casa, ma alla fine la va a ricercare perché non può stare senza di lei.
Il Vangelo della Samaritana al pozzo assomiglia a questa storia; Gesù rappresenta il Dio innamorato del suo popolo e la donna rappresenta noi. Da notare che chi sta male è Dio, mentre la donna sta bene. Va avanti tranquillamente con la sua continua ricerca di nuovi amanti.
Il pozzo è il luogo dell’incontro dove Gesù vuole andare per incontrare questa donna, e dove la donna va alla ricerca di nuove esperienze.

In questo tempo sento molti inviti a preghiere e suppliche per esempio a Maria, o a San Michele Arcangelo, per essere liberati dal virus che ci affligge. Tutte cose belle, ma che io farei solo se avessi la percezione che Dio dorme o non si interessa ai nostri problemi.
Scoprire che è il contrario, e cioè che sono io infedele, mentre Dio Padre sta male vedendomi lontano da Lui. Scoprire che Dio mi ama molto di più di quanto io ami lui, è bellissimo.
Io vado avanti tranquillo con tutte le mie tecniche di sopravivenza per stare bene, ma quando arriva la novità del virus allora mi fermo e mi domando: “Ma Dio dov’è?”
Lui mi risponde: “E’ una vita che ti corro dietro”, come Gesù che arriva al pozzo stanco e si siede.

Non diciamo che Dio ci ha mandato il virus, perché un Padre queste cose non le pensa neanche, ma cerchiamo di vedere il positivo di questa situazione tragica. A me fa riscoprire il bisogno di un’acqua vera, capace di dissetarmi in ogni situazione e di ridarmi speranza. Un’acqua che ricevo dalla scoperta di un Dio Padre che mi sta aspettando ovunque io mi fermo, per incontrarmi, un’acqua che mi permetta di uscire da una condizione di uomo ripiegato sulle sue paure. Un esempio è quando metto la mascherina per difendermi dagli altri.

Signore donaci di scoprire la tua presenza e che la nostra vita è in buone mani, qualsiasi cosa succeda, così da poter ricominciare a pensare al bene che posso fare agli altri, come mettere si la mascherina, ma più che per difendermi, per tutelare gli altri.
Fermarsi è l’atteggiamento giusto per incontrare il Signore e lasciarsi dissetare da Lui. In questo il virus ci aiuta e ci sta facendo fare una bellissima quaresima di preparazione all’incontro con Lui.

Gesù ha sete e chiede acqua alla donna, ma in realtà vuole dargli molto di più di quanto chiede, e così è anche per noi. Se il Signore ci chiede di fare una quarantena, è perché vuole darci molto di più. Chi sa che non sia la riscoperta della solidarietà, non solo come valore Cristiano, ma anche come base fondamentale per rilanciare l’economia.

Fonte:https://www.qumran2.net/


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