#PANEQUOTIDIANO, «ANDATE IN TUTTO IL MONDO E PROCLAMATE IL VANGELO A OGNI CREATURA»

La Liturgia di Mercoledi 18 Aprile 2020 VANGELO (Mc 16,15-20) Commento:Mons. Agustí CORTÉS i Soriano Vescovo di Sant Feliu de Llobregat (Barcelona, Spagna)
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura»
Mons. Agustí CORTÉS i Soriano Vescovo di Sant Feliu de Llobregat
(Barcelona, Spagna)

Oggi, ci sarebbe molto da dire sulla essenza del perché non risuona con forza e convinzione la parola del Vangelo, perché i cristiani osserviamo un silenzio sospettoso su ciò che crediamo, nonostante la chiamata alla “nuova evangelizzazione”. Ognuno farà la propria analisi e indicherà la sua particolare interpretazione.

Ma nella festa di San Marco, ascoltando il Vangelo e guardando l’evangelizzatore, non possiamo fare a meno di proclamare con sicurezza e gratitudine dov’è l’origine e in che consiste la forza della nostra parola.

L’evangelizzatore non parla così perché glielo raccomanda uno studio sociologico del momento, perché glielo detti una “prudenza” politica e nemmeno perché “nasce dal dire ciò che pensa”. Senza preamboli gli viene imposta una presenza e un mandato dall’esterno, senza coercizione, ma con l’autorità di chi è degno di tutto credito, “Vai in tutto il mondo e predica il Vangelo ad ogni creatura” (cf. Mc 16,15). Cioè, noi evangelizziamo per obbedienza, ma anche con gioia e fiducia.

La nostra parola, d’altra parte, non si presenta come una in più nel mercato delle idee e delle opinioni, ma ha tutto il peso dei messaggi forti e definitivi. Della sua accettazione o rifiuto dipendono la vita o la morte; e la sua verità, il suo potere di persuasione, arriva per la via testimoniale, ovvero, accreditato da segnali a favore dei bisognosi. Perciò è, propriamente, una “proclama” una dichiarazione pubblica, felice, emozionata, di un fatto decisivo e salvatore.

Perché, allora, il nostro silenzio? Paura, timidezza? Diceva San Giustino che “gli ignoranti e incapaci di eloquenza, persuasero con la virtù tutta l’umanità”. Il segno o miracolo della virtù è la nostra eloquenza. Lasciamo almeno che il Signore in mezzo a noi e con noi realizzi la sua opera «mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano» (Mc 16,20).

La voce di un testimone

Risultati immagini per Paolo VI

«L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, e se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni».

Paolo VI


Battista Borsato”Natale 2025: Tre icone, tre grandi amici.”

Giovedì 25 Dicembre (SOLENNITA’ – Bianco)NATALE DEL SIGNORE – MESSA DELLA NOTTEIs 9,1-6   Sal 95   Tt 2,11-14   Lc 2,1-14 Di Battista Borsato. In questo Natale invito me e anche voi a soffermarci su tre immagini principali presenti nel racconto del Vangelo di Luca che abbiamo ascoltato: immagini che contengono sorprendenti e anche esplosivi messaggi. Queste immagini, su cui…

DAL TRATTATO «CONTRO NOÈTO» DI SANT’IPPÒLITO,”RIVELAZIONE DI DIO INVISIBILE”

Dal trattato «Contro Noèto» di sant’Ippòlito, sacerdoteRivelazione di Dio invisibile (Cap. 9-12; PG 10, 815-819)  Uno solo è Dio, fratelli, colui che noi non conosciamo per altra via che quella delle Sacre Scritture.   Noi dobbiamo quindi sapere tutto quanto le divine Scritture ci annunziano e conoscere quanto esse ci insegnano. Dobbiamo credere al Padre, come…