Don Paolo Zamengo “Finalmente aria pura”

VI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (13/02/2022)

Vangelo: Lc 6,17.20-26 

Le beatitudini, parole luminose a dispetto dell’usura del tempo. Oggi risuonano nella liturgia delle nostre chiese e hanno il colore della grazia dentro le nostre ore grigie che deprimono  l’anima. Parole che hanno il potere di farci respirare a pieni polmoni, a cielo aperto. 

E mentre le ascolto  mi viene da chiedere come fossero gli occhi di Gesù, di che colore fossero, quel giorno, quando disse “beati”.  E come saranno stati gli occhi di coloro che lo ascoltavano quel giorno. Perché i poveri erano loro, gli afflitti, i miti, i puri di cuore, i misericordiosi, gli operatori di pace, i perseguitati erano loro. E lui diceva: il regno di Dio  si costruisce con gente come voi. 

Noi abbiamo fatto l’abitudine: quante volte le abbiamo lette o ascoltate. Eppure intuiamo che potrebbero accendersi anche i nostri occhi e la nostra anima. E se le ripetiamo lentamente, lucidamente, sono le parole scritte nella carne di Gesù, nella vita di Gesù: le leggiamo e leggiamo Gesù. 

La prima beatitudine  non ha un inizio casuale ma è come l’anima di tutte. Beati coloro che hanno uno spirito da poveri. Gli uomini e le donne che hanno scritto nel cuore uno spirito da poveri faranno nascere una nuova umanità, una nuova terra. 

Abbiamo sotto gli occhi a quale esito conduce l’aver cancellato da noi un cuore povero e averlo sostituito con un cuore da padrone. Lo spirito da povero è umile. È  lo spirito di chi non confida in se stesso ma in Dio. Un cuore da povero è lo spirito di chi coltiva l’infaticabile desiderio di essere utile a qualcuno. Sta come colui che serve la vita e la vita degli altri.

La beatitudine della povertà evoca un mondo di uomini e donne che non si sentono padroni. Né di Dio, né della verità, né degli altri. Né delle loro posizioni, né dei loro beni. Lontani da ogni forma di possesso, culturale, sociale o religioso. Liberi e aperti. Nello spirito e nella vita. Sono coloro che cercano Dio. 

La seduzione è nella voce di un Serpente incantatore, il grande venditore dei frutti dell’albero in cambio di adorazione. Come quando promise un posto da Dio, “Sarete come Dio”. Il Serpente non cambia pelle e offre perfino a Gesù  “tutti i regni del mondo con la loro gloria” in cambio di sottomissione: “Se prostrandoti, disse, mi adorerai”.

Oggi sentiamo che i nostri occhi diventano colore del cielo e respiriamo  aria nuova. Perché le beatitudini sono la bellezza di un progetto in costruzione. In un mondo di feriti e di esclusi, c’è qualcuno che si china ad asciugare una lacrima, qualcuno che crede nel cuore mite e umile.  

Che bello che in un mondo di violenza e soprusi  ci sia qualcuno che non ha cancellato la giustizia.  Che bello che, in un mondo di cattiverie e di slealtà, ci sia qualcuno che ha il volto della tenerezza e della compassione. Che bello che ci sia qualcuno con cuore retto e sincero. 

Che bello che in un mondo di guerre e di violenze, ci sia qualcuno testardo costruttore di ponti, di comprensione, di rispetto e di pace. Che bello che in un mondo di opportunismi e di soprusi ci sia qualcuno disposto a pagare di persona per la difesa della verità e dell’altro. 

Queste parole sono aria pura e oggi anche i nostri occhi cambiano colore.