Don Paolo Zamengo “La forza nel deserto”

I Domenica di Quaresima (Anno C) (06/03/2022)

Vangelo: Lc 4,1-13

Il demonio non conosce l’amore e non lo capisce. Ha in mente un’altra idea di Dio. Lo intuiamo dalle parole che usa. “Se tu sei Figlio di Dio”. In gioco non c’è la fame ma l’identità di Gesù. Il demonio dice: Gesù, sei affamato ma sei anche Dio, allora risolvi la questione da Dio: cambia le pietre.

Il demonio offre a Gesu su un piatto d’argento l’occasione di fare una grande catechesi. Pietre o pane? Gesù spalanca questa alternativa. Né di pietre né di solo pane vive l’uomo. Siamo fatti per cose più grandi. Il pane è buono, è indispensabile, Gesù lo mette nel Padre Nostro, ma sono più importanti e vitali altre cose: gli affetti, le relazioni.

Gesù invita a non accontentarsi, a non ridurre i sogni a denaro! Il pane buono dà vita ma più vita dà la Parola di Dio. Gesù esce da questa alternativa dove l’uomo sopravvive soltanto ma non vive. Gesù dilata la fame del corpo verso la fame del cuore.

Non di solo pane. Di solo pane l’uomo lentamente muore. Io non ho bisogno solo di pane ma sono mendicante di cielo, di giustizia, di bellezza, di felicità e di amore per me e per gli altri. Bellissima è oggi la parola di Gesù: l’uomo vive di Dio e per questo ne proviamo una segreta nostalgia. Gesù dona la sua parola perché nutriamo il nostro amare, il nostro fare, il nostro vivere, il nostro soffrire.

Allora il tentatore alza la mira e dice: “Tu ascolta me e ti darò potere su tutto. Gesù, vuoi cambiare il mondo? Allora usa la forza, occupa i posti chiave. Tu vuoi salvare il mondo con l’amore, addirittura con la croce? Sei un illuso! Cosa se ne fa il mondo di un crocifisso in più?”.

Gesù libera l’uomo, non si impossessa di nessuno. Gesù sa che il potere non ha mai liberato nessuno. Il male non si vince con un altro male, ma solo con cuori buoni e giusti. Il diavolo offre potere, dice, ma pretende dipendenza. Fa mercato con l’uomo. Proprio il contrario di come agisce Dio che non vende i suoi doni ma li offre per primo e senza niente in cambio.

L’ultimo gradino è una sfida totale. Il diavolo tenta di demolire la fede riducendola a maschera. “Chiedi a Dio un miracolo”. E ciò che sembra essere il massimo della fede, il miracolo, ne diventa la caricatura. Non fiducia in Dio ma ricerca di un vantaggio, non amore di Dio e per Dio ma amore di sé. “Buttati, verranno gli angeli”. È una sfida assurda.

Anche noi rimproveriamo Dio di non intervenire e impedire il male. Lo stiamo pensando in questi giorni mentre seguiamo con apprensione e tristezza la tragedia dell’Ucraina.

In nome della bontà e della giustizia, Dio dovrebbe privarci della libertà. Essere buono con noi è la sua colpa. Non sopportiamo un Dio che si umilia nella storia dell’uomo e finisce sempre in croce.

Satana non conosce l’amore ma Dio sì ed è presente, non a modo mio ma a modo suo. Dio è già in me, forza della mia forza. E gli angeli mi sono attorno con occhi di luce. Dio è presente, è vicino, intreccia il suo respiro con il mio. Forse non risponde a tutto ciò che io chiedo, eppure avrò tutto ciò che mi serve.

E interviene, non con voli di angeli, ma con tanta forza quanta mi basta per il primo passo. E allunga la sua mano per sorreggermi quando cado e mi sembra di essere travolto e di morire.