III Domenica di Avvento (Anno A) – Gaudete (11/12/2022)
Vangelo: Mt 11,2-11
“Non confidate nei principi, creature polverose che non possono salvare; essi spengono lo spirito e tornano alla polvere; in quel giorno i loro progetti periscono” (Salmo 145).
Le parole del salmista sono molto forti. Quanto più risuonano nei cuori di tanti milioni di innocenti sottoposti al giogo dei tiranni e dei dominatori di oggi, che seminano orrore attraverso il terrore con ogni tipo di abuso.
Dittatori, quando imparerete che esiste un solo Dio, quello che ha fatto il cielo e la terra e ci ha chiamati tutti alla vita?
Se le cosiddette conquiste che attuate sono a costo di far piangere i piccoli e i poveri di questo mondo, di provocare rabbia nei giovani, di destabilizzare intere famiglie, di generare miseria, analfabetismo… siete il bottino del male e quindi una caricatura di ciò che significa essere un uomo.
“Andate a dire a Giovanni: gli zoppi camminano, i ciechi riacquistano la vista”.
Questa è la Buona Novella, senza additivi, conservanti o coloranti, che chiediamo ai leader del Myanmar e di tutti quei Paesi i cui leader politici ed economici usano il potere come copertura per la malvagità.
GIOIRE: ESSERE GIOIOSI!
Terza domenica di Avvento… dell’attesa, della SPERANZA.
Mi chiedo e vi chiedo: – È possibile fare questo invito senza ferire i nostri interlocutori che, senza arte né parte, sono stati costretti a vivere in scenari danteschi come quelli che si stanno vivendo in Myanmar?
Guardo a destra: conflitti etnici.
Guardo a sinistra: colpo di Stato militare con conseguente semina di terrore, massacri e torture.
Di fronte a questa barbarie, milioni di esseri umani sono stati costretti a lasciare le loro terre e sono quindi esiliati, etichettati come sfollati.
E, chiedo ancora, è lecito per noi invitare il popolo di Myanmar a gioire?
Non è forse un approccio borghese, frutto di una società del benessere che cerca di essere felice a tutti i costi, indipendentemente da chi cade?
Le orde del male a volte si impossessano della nostra speranza, per impedire ai nostri occhi di vedere la gloria del nostro Dio; impediscono alle nostre orecchie di ascoltare parole di vita; paralizzano i nostri piedi per impedirci di correre dietro a colui che è stato ed è il nostro riscatto e quindi la ragione per lasciare ogni dolore e afflizione.
Rispondo ora alla domanda sulla legittimità dell’invito fatto sopra: non solo è possibile, ma è
urgente, ci spinge ad annunciare che GESÙ CRISTO è la GIOIA per ogni essere umano, chiunque e dovunque si trovi.
Non si tratta di un unguento balsamico per uso topico. Sarebbe un approccio bigotto e prudente.
GESÙ CRISTO è la vostra gioia, la mia gioia, la gioia di tutto il cosmo, perché ha vestito di ignominia la morte, l’ha ridotta a vergogna e disonore. Un altro ordine di vita è possibile.
Colui che ha formato l’occhio ci ha ridato la vista per poter contemplare attraverso la nostra retina un milione di sfumature di colore, la possibilità di alzarci dalle nostre prostrazioni e di percorrere con onestà e collaborazione l’avventura che ci viene proposta, quella di essere ricreati, perché chi ha l’ultima parola della nostra vita è la Parola stessa… – Come non annunciare in ogni momento e in ogni occasione la migliore notizia di tutti i tempi e di tutte le società?
Fratelli, c’è un QUI E ORA fecondo di vita. È tempo di rafforzare le mani deboli, di rafforzare le ginocchia vacillanti; di dire agli inquieti: siate forti, non abbiate paura. Dio viene di persona e vi salverà.
Come dice un proverbio musulmano: Dio vede una mosca nera su una pietra nera in una notte nera.
Sì, la gioia è possibile, una gioia che nessuno è in grado di toglierci, perché proviene dal cuore stesso del Padre, risuona nei nostri cuori e si incanala in canti di gioia e di lode, perché il Signore salva i suoi piccoli.
Beati coloro che non si scandalizzano della Buona Novella!
PREGHIERA DEI FEDELI
- Ti preghiamo Signore Gesù
Per il Popolo di Dio in Myanmar, affinché sia una Chiesa che va avanti, profetica nell’annuncio della Buona Novella che è Gesù Cristo, denunciando tutto ciò che è ingiustizia.
Manda, Signore, in queste terre del Sud-Est asiatico, persone sagge, impegnate per la giustizia e la pace, che con le loro azioni e decisioni pongano fine ad ogni lotta tribale, ogni negazione della libertà. Agendo con rispetto e moderazione, siano promotori della crescita di questo popolo in tutti i suoi aspetti.
La vita si veste di dramma, ma non è una tragedia. Ti preghiamo per coloro che piangono la loro situazione personale, familiare, nazionale, fondino la loro speranza sul Signore che è vicino, la nostra libertà.
Per tutti noi che siamo stati invitati a gustare la Parola e a deliziarci del Banchetto del Corpo e del Sangue del Signore, affinché possiamo vivere sempre nel dono di GRAZIA.
Per tutti coloro che sono morti, molti dei quali in scontri armati, nella più assoluta solitudine,
affinché ora ricreati nel Signore della Vita, possano contemplare in eterno la sua Gloria
Sr M. Ángeles Calleja Cidoncha OP
Monastero di Santa Caterina da Siena, Paterna (Valencia) SPAGNA