La Liturgia di Lunedì 2 Gennaio 2022 VANGELO (Gv 1,19-28) Commento: fra Stefano

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Parola del Signore Lode a te o Cristo


Giovanni Battista conferma ancora una volta di essere un profeta straordinario, perché mentre afferma con insistenza la sua piccolezza dicendo: io non sono il Cristo, non sono Elia, io non sono nemmeno degno di chinarmi davanti a Gesù per slegargli i sandali, noi però capiamo che lui è una persona inviata da Dio. Al contrario, attorno a noi, vediamo continuamente persone che si mostrano grandi, che hanno la pretesa di parlare in nome di Dio, di Gesù, della Madonna e degli angeli, ma quando noi guardando a loro comprendiamo che c’è qualcosa che non quadra, nelle cose che raccontano e soprattutto nel loro modo di vivere. Davvero Giovanni Battista ci lascia una grande lezione di umiltà, ma allo stesso tempo di coraggio. Di umiltà perché nega perfino di essere il profeta, ma anche di coraggio. E lo capiamo da questa domanda: Come mai tu battezzi se non sei il Cristo, né Elia né il profeta? Giovanni ha il coraggio di vivere da santo, ma avendo sempre davanti a sé la propria piccolezza. Questo dovremmo imparare anche noi da lui: dovremmo osare di vivere da santi, anche se non abbiamo nessun titolo per esserlo.


La voce di sant’Agostino
«(Giovanni Battista) non disse di essere il Cristo, riconoscendo semplicemente quello che era. Precisò le debite differenze. Si mantenne nell’umiltà. Vide giusto dove trovare la salvezza. Comprese di non essere che una lucerna e temette di venire spenta dal vento della superbia»

Sant’Agostino, Discorso 293, 3