Domenica delle Palme (Anno A)  (02/04/2023)

Vangelo: Mt 26,14-27,66

Come possiamo dare inizio a questa settimana che chiamiamo santa?
Perché c’è un pericolo, anche per me, di dire parole che restano parole.
Chiamare “santa” una settimana che sarà come tutte le altre? Allora
cerchiamo un punto da cui entrare, un punto da cui guardare, dal quale affacciarci per capire.
Perché il pericolo è non capire. Perché non siamo migliori dei tanti personaggi che incontriamo in
questa settimana.
C’è un racconto emblematico: la cena di Betania. Mi ha colpito la solitudine di Gesù. Gesù va verso
l’approdo e la morte! Gesù ne ha lucida coscienza, tant’è che al gesto della donna che porta il
profumo dà un’interpretazione quasi di un anticipo. Il profumo che lo ha inondato è anticipo del
profumo che lo avvolgerà nella sepoltura.
E le domande bussano al nostro cuore e al cuore di Gesù. Sta per finire la sua missione sulla terra e
chi lo ha capito? Con chi alla fine si ritrova? C’è una cena per festeggiare ma Gesù sembra
circondato da gente che non lo ama. La gente? Viene per vedere i miracoli. I discepoli? Fanno
questione di soldi perché una donna ha sprecato una cifra per quel profumo. Le autorità? Stanno
cercando un pretesto per ucciderlo.
Questa è l’aria che si respira, questa è l’aria che Gesù respira. Ma nella storia di Maria di Betania si
apre una fessura dalla quale possiamo intuire il percorso che ci deve guidare vicino al mistero degli
eventi che celebriamo in questa settimana. Che cosa ha capito quella donna di nome Maria?
Perché scatta una sintonia immediata tra lei e Gesù?
Con quell’olio profumato e prezioso Maria di Betania sembra consacrare il suo amico Gesù come
Messia. Consacrarlo non nell’immagine potente, vincente e dominante, che invece ancora
imperava nel cuore dei discepoli. Lei lo riconosce nell’immagine di chi si dona come profumo. Il
Messia non è sul trono, non è il Messia Re delle grandi convocazioni, non è nel segno di un Dio
onnipotente e maestoso ma estraneo alla sofferenza degli uomini.
Ci vogliono occhi per riconoscere Gesù il messia di Dio, ci vuole cuore per riconoscere il suo
messaggio lungo strade che provocano scandalo. Perché scandalo è un messia che va a morire,
anche se noi ci abbiamo fatto l’abitudine. Scandalo è un Dio crocifisso. Ebbene Maria lo intuisce e
lo va a onorare con il profumo della dismisura.
Gesù non le aveva raccontato Dio a partire dalla sua onnipotenza ma lo aveva raccontato
immergendosi nella storia degli uomini, nell’avventura della loro vita sino a condividerne i giorni
più inquieti e drammatici, i giorni della loro solitudine. E la solitudine estrema è la morte. E allora
come vincere l’odore della morte, il cattivo odore della morte? Quante cose non profumano più né
di bene né di vita, ma odorano di morte!
Come vincere il cattivo odore della morte? Con il gesto di Maria di Betania. Il cattivo odore della
morte non lo vinciamo con le parole ma con l’amicizia e la vicinanza. Non c’è una parola di Maria
nel racconto ma solo gesti di cura e di amore in una desolata solitudine.
Abbiamo una settimana per il profumo che cancella il cattivo odore della morte. Non guardare
come Giuda il prezzo del profumo, guardiamo l’amore di Maria; non guardare come Giuda il

mancato guadagno, gustiamo il profumo che riempie la casa; non guardare il costo dell’unguento,
impariamo la generosità dell’amicizia. Lo Spirito santo che è luce ci accompagni in questi giorni.