V Domenica di Pasqua (Anno A)  (07/05/2023) Vangelo: Gv 14,1-12

Filippo gli dice: “Signore, mostraci il Padre e questo ci basta”. Nulla di più. M’immagino Gesù. Non sembra difficile indovinare la sua reazione: avrà allargato le braccia: “Da tanto tempo sono con te e tu non mi hai conosciuto, Filippo?”

Come dire: tutti sognano di vedere il Padre e non lo vedono. Tu ci sei vissuto assieme e non te ne sei accorto. Anche a Emmaus è successo lo stesso: non lo riconoscono, e poi davanti al sepolcro Maria di Magdala lo scambia per un operaio del giardino e poi c’è Tommaso.
Pure lui sembra aggrapparsi con fatica alle parole di Gesù. Tommaso è un uomo realista, concreto, quasi sfacciato. Voleva vederci chiaro: “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo
conoscere la via?” Gesù non è infastidito e ripaga Tommaso con una delle più celebri definizioni: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Perché era così Tommaso, non era scettico, voleva solo vederci chiaro.
Tanto chiaro che gli occhi non gli bastarono in quei giorni: volle usare persino le mani per toccare e vedere. Tommaso aveva capito che ad uccidere Gesù non erano stati i santi. E nemmeno i peccatori. L’aveva ucciso la gente mediocre!
Pagine di vangelo come queste, viaggiano quasi ai bordi dell’incredibile ma alla fine ti lasciano le cicatrici negli occhi. Passi una vita con Dio e alla fine chiedi di vedere Dio perché non ti sei accorto d’aver vissuto con Dio. E allora capisci che bisogna ricominciare. E scopri che il vangelo ti costringe a sognare di vedere Cristo e di farlo vedere agli uomini. Ma sognare non significa vivere tra le nuvole. Sognare significa vedere con il cuore.
Prova ad accendere il mondo, non senti quanta gente sta gridando? “Mostraci Dio e ci basta”.
Parlateci di Dio, cioè, raccontateci il suo volto, dipingete il suo sorriso: non chiediamo nulla di più! Ma per fare questo c’è bisogno di gente esagerata, coraggiosa, squilibrata dalla parte dell’amore.
Gente che non si vergogna d’essere originale, con la testa, con i pensieri, con le azioni. Gente indomabile e coraggiosa.
La differenza tra chi diventa santo e chi rimane soltanto uomo è poca: è questione di fantasia. Il santo mancato è chi non ha fantasia! Tutti i santi sono esagerati. Del resto si narra che Gesù, comparve a Frate Francesco e gli disse: “Ma tu sei matto, Francesco!”. E Francesco rispose: “Non quante Te, Signore”.
A Pasqua una mamma aveva portato a pregare il suo bambino: “Guarda, qui c’è Dio” gli disse e la sua voce tremava quando lo diceva. Il bambino cercava Dio sugli altari, sulle vetrate della cattedrale quando il sole giocava a essere fuoco. Ma il bambino non vedeva Dio. E allora la madre lo aiutò: “Non cercare Dio fuori, chiudi gli occhi, senti il suo battito, sei tu la cattedrale di Dio”.
Non accorgersi significa perdere tempo, perché tu stai cercando fuori quello che tutti vedono dentro di te.