Derno Giorgetti”IL SIGNORE SA FARE MERAVIGLIE LIBERA, SANA, RIDONA DIGNITÀ”

XIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)  (23/06/2024) Vangelo : Mc 5,21-43

Ci troviamo di fronte a due racconti di miracoli a vantaggio di persone che cercano Cristo. Subito ci accorgiamo che Marco colloca un racconto nel mezzo di un altro – lo fa cinque volte – e così rende la lettura più emozionante.

Ritornato Gesù alla riva occidentale del lago, si vide attorniato da grande folla. A un tratto Giairo, uno dei capi della sinagoga, cadde ai piedi del Maestro per chiedergli che lo accompagnasse fino a casa dove si trovava la sua figlioletta in fin di vita, poi con fiducia disse: «Vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva» (versetto 23).

Mentre si mettono in cammino con la folla dietro, una donna si accorge che sta arrivando Gesù. Si tratta di una donna che aveva perdite di sangue da 12 anni e che aveva sofferto moltissimo cercando sollievo in tanti medici. Tutto era stato inutile, anzi aveva peggiorato ed era rimasta senza soldi. Allora si fece coraggio, «venne da dietro e toccò il mantello di Cristo». Questi viene descritto come uno che possiede un potere risanatore che opera automaticamente. Il seguito, però, dimostra che la fede è una disposizione necessaria perché si realizzi la salvezza nel senso più completo.

Questa donna senza figli, e probabilmente senza marito, era, per la sua infermità cronica, esclusa dalla vita sociale e religiosa. Secondo Lev. 15,25-30, la donna che ha un flusso di sangue irregolare, rende impuro le persone e le cose che tocca. Il Signore le risponde con affetto: «Figlia, la tua fede ti ha salvata», ed ella si sentì guarita e liberata dalla sua completa solitudine.

Giairo, la folla e Gesù proseguono il cammino. A un tratto arriva la notizia della morte della fanciulla. Gesù invita Giairo ad aver fede, proseguono e trovano la casa ridotta a un mercato: chi piangeva, chi urlava e chi suonava. Gesù afferma che la bambina dorme, e subito tutti lo prendono in giro, ma vengono cacciati fuori. Giairo aveva creduto nella potenza risanatrice di Gesù, ma doveva ancora vedere il suo potere di risuscitare i morti: fu un’esperienza nuova, sbalorditiva. Cristo entra nella stanza della fanciulla con pochi intimi, la richiama alla vita con gli stessi verbi che troviamo nel racconto della risurrezione.

Il Signore sa fare cose meravigliose: libera, sana, ridona dignità, richiama alla vita, sempre come segno profetico di una salvezza eterna. Egli ci dona più di quanto chiediamo e possiamo immaginare.

Fonte:https://www.corrierecesenate.it/


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