padre Paul Devreux  Commento su Giovanni 18,33-37

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) – Cristo Re  (21/11/2021)

Vangelo: Gv 18,33-37

Oggi finisce l’anno liturgico che ci ha aiutato a conoscere Gesù. In conclusione di tutto ciò che è stato detto la Chiesa dichiara che è re dell’universo. Quest’affermazione nasce dal fatto che Gesù accetta il titolo di re davanti a Pilato. Ma aggiungerei che è un augurio che ci facciamo, perché se è vero che Cristo Regna, noi siamo in buone mani.
Il re è colui che deve prendersi carico del bene comune. Un buon re non si arricchisce e dorme poco, per via di tutti i problemi che deve affrontare. Quando uno lo vive così, è una vocazione difficile. Gesù ha dimostrato di essere un buon re perché ha passato la sua esistenza terrena ad aiutare gli altri.
Per parlare della sua regalità, la Chiesa ci propone un testo della Passione perché la croce è il suo trono o il luogo della sua battaglia principale. Mi vengono in mente quei grandi quadri con scene di battaglia che si vedono nei musei. Qui invece abbiamo un uomo sconfitto in croce, fiancheggiato da due ladroni. Che cosa fa di lui un re? Da cosa può salvarmi un re simile? Per rispondere a questa domanda proviamo a contemplare un dettaglio della sua Passione.
Il racconto del Vangelo ci dice che da quella croce, Gesù è riuscito a salvare uno dei suoi compagni di sventura, non dalla morte, ma dalla morte eterna, promettendogli di risvegliarsi il giorno stesso con lui, in paradiso. C’è qualcun altra che poteva promettere una cosa del genere a questo condannato? C’è qualcun altra al quale quest’uomo poteva guardare, capace di comunicargli una speranza? Come ha fatto Gesù crocifisso a trasmettere a quest’uomo fiducia e speranza? Cosa ha visto quest’uomo per poter credere che Gesù è un re?
Riuscire a trasmette una speranza a una persona che è attaccata ad una croce, più che da re, è da Dio. E se Gesù è riuscito a farlo, preferisco scegliere lui come re e Signore della mia vita, più di chiunque altro, perché saprà aiutare anche me, in qualsiasi circostanza.
Perciò penso sia importante contemplare la sua croce per provare a vedere quello che ha visto il suo compagno di crocifissione. Secondo è importante ascoltare e mettere in pratica i suoi insegnamenti, perché questo è il segno concreto che l’ho scelto come re e guida della mia vita.
Viva Cristo Re. Buona Domenica.

Fonte:https://www.qumran2.net/